Il piede diabetico, più in particolare l’ulcera diabetica, è una delle principali complicanze del diabete mellito, che influenza non solo la salute psico-mentale del paziente, ma è anche un costo economico per il sistema sanitario nazionale.
Generalmente, le ulcere diabetiche sono localizzate su punti di pressione, come:
• Metatarso-articolazioni falangee
• Caviglie
• Regioni del tallone
Il trattamento clinico standard dell’ulcera da piede diabetico include:
• Farmaci Fans
• Antibiotici in caso d’infezione polimicrobiche (costituite sia da batteri aerobici che anaerobici)
• Medicazione delle ferite
Approcci questi che fino a oggi non hanno portato a esiti soddisfacenti: il 14%-20% dei pazienti sarà sottoposto ad amputazioni delle falangi distali dei piedi e/o amputazioni degli arti inferiori.
Le nuove possibilità della medicina rigenerativa si concentrano sull’utilizzo delle cellule mononucleate da sangue periferico (monociti e linfociti) che hanno mostrato risultati clinici promettenti:
• Riduzione dell’infiammazione: il processo infiammatorio è un aspetto fondamentale nella guarigione delle ferite che nei diabetici risulta piuttosto prolungato.
• Proliferazione cellulare: le cellule dell’epidermide (cheratinociti) hanno il compito di migrare dalla membrana basale e differenziarsi per formare una nuova pelle. Nei pazienti diabetici, i cheratinociti aumentano la loro proliferazione ma diminuisce la loro differenziazione e capacità di migrare aumentando il rischio di sviluppare un’ulcera del piede.
• Sintesi di collagene: proteina che stimola e promuove la ricostruzione delle cellule dell’epidermide.
• Rilascio di fattori di crescita: sono strettamente correlati alla proliferazione delle cellule epidermiche, inoltre, hanno un ruolo importane nell’angiogenesi e nella proliferazione delle cellule endoteliali durante la guarigione di una ferita.
• Angiogenesi e neovascolarizzazione: sono passaggi molto importanti per fornire ossigeno, nutrimento, cellule infiammatorie e cellule staminali circolanti nel sito della ferita.
L’utilizzo delle cellule mononucleate in particolare i monociti, consente sia di guarire pazienti che prima sarebbero andati incontro ad amputazione certa, sia di velocizzare la degenza e migliorare la qualità della loro vita.
Si tratta di una procedura molto semplice: si eseguie un normale prelievo di sangue periferico da cui è trattenuta la componente mononucleata che verrà separata dal resto del sangue, grazie alla tecnologia Monocutes®. Questa tecnologia, infatti, si avvale di un sistema dotato di un filtro che, tramite circuito chiuso, seleziona per dimensione le cellule mononucleate, escludendo altre componenti cellulari come gli eritrociti (globuli rossi) e i granulociti (neutrofili, eosinofili e basofili) dal potere pro-infiammatorio. Il filtro viene, invece, retrolavato con una soluzione fisiologica dove il concentrato cellulare è raccolto in una sacca sterile e recuperato con una siringa per infiltrarlo nell’ulcera diabetica.
